Tonno
rosso lesso – tunnu buggiu
Questa ricetta vi permetterà
di conoscere il sapore del tonno, altrettanto squisito,
prima di essere confezionato sottolio. (un ulteriore
procedimento sarà indicato per il confezionamento)
Le famiglie carlofortine nella stagione di pesca, in parte
consumavano questo piatto alla prima cottura, in parte
destinavano i tranci bolliti al confezionamento sottolio
in vasi di vetro che ornavano alcune volte le mensole
delle cucine delle case di campagna.
Mi ricordo l’allegria dell’apertura dei barattoli di
“primizia”, un po’ come per il vino novello, quando,
chiusa la pesca della tonnara il 15 di giugno, già nella
seconda metà del mese si provava la qualità del pescato
dell’annata assaggiando il tonno confezionato della prima
mattanza (di regola quella dei primi giorni di maggio).
Il tonno di Carloforte, catturato principalmente con le
tonnare dell’Isola Piana e Portoscuso, e’ della pregiata
qualità tonno rosso, giudicata la migliore dagli esperti
di gastronomia di pesce.
Il tonno, la cui carne secondo l’Artusi, “per l’oleosità
che contiene, rammenta quella del maiale” , proprio come
il maiale, del mare, si compone di diverse parti: le piu’
adatte per il bollito sono il filetto o bodano, la
ventresca, o sura, e la coda, cudella.
A seconda della maggiore-minore dimensione del pesce, i
tagli da acquistare saranno in proporzione di piu’ grande
(migliore) o minore fattura: cio’ puo’ influire nei tempi
di cottura.
E’ consigliabile acquistare grossi tranci del peso di
150-200 grammi per persona da servire.
Lavate sotto acqua fredda e asciugate con cura il vostro
tonno. Il tonno e’ un pesce predatore che dispone di molto
sangue: per esaltarne il sapore e’ opportuno accertarsi
che sia ben dissanguato, al fine di evitare eventuale
acidità e fare si’ che la cottura lo lasci il piu’
possibile morbido (di qui l’opportunità di evitare un
lungo tempo di bollitura e l’eccessiva salagione
dell’acqua che rendono il tonno duro e stopposo)
Portate l’acqua ad ebollizione in una pentola capiente,
rendetela leggermente salata, massimo 5 grammi per litro,
e, se i pezzi acquistati presentano una parte di
bozzonaglia (la parte di carne scura sede della
circolazione sanguigna) potete aggiungere un centilitro
d’aceto per litro.
Una volta raggiunta l’ebollizione immergete i vs. tranci
di tonno e lasciate sobbollire per circa 45-50 minuti (15
minuti in piu’ se si tratta di trance molto grosse);
raccogliete i pezzi con una schiumarola e deponeteli su un
canovaccio per il raffredamento, l’asciugatura e pulitura.
Con il pesce leggermente tiepido, circa 30 minuti dopo, si
procede facilmente all’eliminazione della pelle coriacea,
della spina centrale e delle altre spine, della
bozzonaglia (che potrà essere utilizzata in altro modo,
perche’ del tonno non si butta via nulla) se si vuole
servire un tonno eccellente, avendo cura di non frantumare
i tranci, conservando per quanto possibile pezzi interi,
con la forma a semicerchio o quarto di cerchio del bodano
o quella inconfondibile della ventresca.
Ora prendiamo in considerazione i contorni: patate della
qualità bianca, fagiolini teneri, fagioli cannellini,
tutti precedentemente lessati; pomodori, e per chi
desidera, cipollotti bianchi, a trance sottili.
Disponete quindi il tonno in pezzi grandi , esteticamente
originali, al centro di un vassoio da portata con i
contorni e versate un filo d’olio di oliva “leggero” del
ponente ligure o di produzione sarda, Alghero, ad esempio;
i fagioli richiedono qualche goccia di buon aceto. Pepe e
sale a piacere.
I vini che accompagnano sono tradizionalmente i bianchi
sardi, a cominciare da quelli prodotti nella terra sulla
cui costa si tiene la mattanza: il Sulcis.
Possiamo indicare quindi il secolare Nuragus e il più
recente Giancu di Tanca Gioia, di Carloforte, un uvaggio
di Vermentino di Sardegna 99% e Vernaccia di Oristano 1%.
Un classico e’ l’abbinamento col Vermentino del
nord-Sardegna ma anche, con il Torbato di Alghero e il
Nasco secco di Cagliari.
La consistenza e il sapore deciso del tonno (anche se
lesso) non temono, secondo alcuni, l’accostamento con il
Carignano del Sulcis rosato.
Il pane e’ quello tipo “ciabatta” o, ideale, la focaccia
alla ligure, ottima a Carloforte.
Un cordiale saluto e a presto, Sal.
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